Calendario storico Carabinieri 2016

Presentato il Calendario storico 2016.
L ‘attenzione dei Carabinieri alle arti e, tra esse, a quella figurativa è in qualche modo un’inclinazione ancestrale dell’Arma, ricambiata da innumerevoli artisti che con le loro opere hanno onorato l’immagine del Carabiniere e i valori che esso rappresenta.

Il Calendario, con gli autorevoli, originali quanto preziosissimi contributi di Ferruccio De Bortoli e Philippe Louis Daverio – che ha anche illustrato da un punto di vista artistico ogni singola opera – presenta un’Istituzione solida e al tempo stesso duttile e aperta al cambiamento che, oltrepassata la porta del secondo secolo di vita, fiera della sua storia, fiduciosa nei propri mezzi, forte dello straordinario patrimonio umano e valoriale posseduto, affronta con entusiasmo le sfide dei nostri anni, a tutela della legalità e della gente.


La sicurezza è il più prezioso dei beni indivisibili. Grazie all’Arma dei Carabinieri è storia condivisa e parte insostituibile dell’identità nazionale. Esprime fiducia. Riflette l’immagine migliore dell’Italia che c’è e funziona. Questo calendario è un grande classico. Lo troviamo un po’ ovunque. Appeso con orgoglio in uffici pubblici e luoghi privati. Quante fotografie avremo scattato, quanti momenti avremo vissuto con la sua presenza discreta. E quante immagini e video conserviamo con ritratti i militari dell’Arma dei Carabinieri, magari colti di sfuggita, custodi della nostra vita quotidiana. Loro ci sono sempre, anche quando noi non ce ne accorgiamo.
Una presenza forte e discreta. Come quella che si può ammirare, in questa edizione, con la rivisitazione di alcune opere famose. Non stupisce vedere i Carabinieri nemmeno nel Monet del paginone centrale. E vogliamo pensare che, scorgendoli all’orizzonte, la giovane donna e il bimbo abbiano sorriso, si siano sentiti ancora di più a loro agio. Forse il De Chirico non avrà sorriso, visto il suo carattere, ma non importa.
Ecco il significato originale di questa edizione del calendario. Non stupisce vederli in nessuna situazione. Sono i nostri insostituibili compagni di viaggio, anche nell’arte come nella letteratura, nei racconti di Sciascia, di Soldati, di Carofiglio e tanti altri. E se pensiamo solo al grande contributo che i Carabinieri ogni giorno assicurano anche nella tutela del patrimonio artistico nazionale, non vi sarà nessun artista che potrà invocare un’invasione di campo. Nessuno.
Ferruccio de Bortoli

calendario 2016 slide

Accompagnano la Storia del Paese da prima che fosse unito. Per un certo verso sono i Carabinieri più antichi dell’Italia stessa. Due secoli di storia non sono pochi!
E se hanno tenuto la ribalta così a lungo è perché, oltre ad essere efficaci, sono anche bonari, capaci di sopportare non solo le fatiche della missione, ma pure l’ironia dei concittadini. I Carabinieri sono da sempre una parte imprescindibile dell’inconscio collettivo degli italiani. Ma sono pure parte naturale della coscienza nazionale e di questa hanno contribuito a scandire la Storia. Una testimonianza assolutamente unica nell’evolversi d’Europa è il loro Calendario, ogni anno diverso e da sempre simbolo d’un rapporto di forte simpatia con la Nazione.
L’edizione del 2016 è assai particolare: ha deciso di dialogare con il mondo dell’arte. D’altronde non si tratta d’un esperimento fuori norma, in quanto sin dal 1969 esiste il Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale che ha svolto attività imprescindibile nella difesa del nostro vastissimo patrimonio artistico, recuperando opere trafugate, fermando il commercio illegale delle antichità, ritrovando le refurtive di dipinti e di mobili, di gioielli e di oggetti preziosi, di documenti e di libri rari. La pittura e l’Arma dialogano da lungo tempo. Così è nata l’idea d’inventare un percorso attraverso e nell’arte moderna inserendo in alcuni dipinti classici e noti ai più una serie di piccole e parziali trasformazioni surreali: i Carabinieri entrano nel dipinto. Ne è sorta narrazione, ironica e bonaria appunto, che vede le uniformi note a tutti gli italiani passeggiare fra i capolavori dell’immaginario, anzi nei capolavori.
Certo, quello di quest’anno è innegabilmente un calendario atipico, ma cela solo apparentemente il suo desiderio didattico. Vi è nelle sue pagine un intento ben preciso, quello di trasmettere il messaggio d’una sensibilità per il mondo delle arti che dell’Italia è un fondamento imprescindibile. Siamo ciò che siamo, in quanto abbiamo l’onore e l’onere d’una eredità potente che dovrebbe continuare a plasmare il nostro carattere e il nostro futuro. Siamo in questo assai unici nel mondo, ed è corretto esserne coscienti per esserne fieri. Ed è giusto esserne fieri per trasmettere ai nostri eredi la medesima qualità del vivere e del vedere che ci hanno tramesso i nostri predecessori: è questo il modo migliore per preparare l’avvenire.
Con leggerezza di spirito ovviamente.
Philippe Louis Daverio

Nucleo ANC PC Mediceo

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