Amedeo Modigliani, Modì per gli amici che abbreviano così il suo cognome e “maudit” nel senso vero dei poeti maledetti, non ebbe vita facile e morì a Parigi giovane trentasettenne come l’altro Amedeo, il sommo musicista Mozart. Era in verità figlio d’una buona famiglia ebraica livornese d’origine romana e di stampo risorgimentale. Suo fratello maggiore Giuseppe Emanuele fu eletto deputato nel 1913 e finì in esilio dopo l’affare Matteotti.
Giuseppe in onore di Garibaldi, Emanuele e Amedeo in onore dell’Italia e di casa Savoia. E sicuramente in casa Modigliani sarebbe stato apprezzato il Carabiniere che ha preso il posto di Leopold Sborowski, mercante mecenate del pittore, visto che l’Arma era stata fondata sotto il regno di Vittorio Emanuele, figlio di Vittorio Amedeo III, e che le sue “carabine” furono essenziali nella spedizione di Garibaldi e dei Mille.
Nell’anno in cui la Bandiera dell’Arma è stata decorata della medaglia d’oro ai Benemeriti della cultura e dell’arte, in cui nuove iniziative proiettano sempre più questa nicchia d’eccellenza a difesa della civiltà italiana in un contesto internazionale, il Calendario storico rende omaggio all’Arma rivisitando alcuni capolavori di sommi rappresentanti della pittura italiana ed europea che hanno preceduto, accompagnato e immediatamente seguito il periodo delle immani tragedie delle due guerre mondiali, in un percorso immaginario lungo gli oltre duecento anni di storia dell’Arma.