Di otto anni più anziano di De Chirico, Carlo Carrà di quest’ultimo subisce l’influenza che gli fa dimenticare la pittura futurista e già prima quella divisionista per farne uno dei protagonisti di quella metafisica. Fu fondamentale il loro incontro nelle retrovie all’infermeria militare di Ferrara nel 1917: è lì che nacque il movimento che passerà alla storia come “Metafisica”. Carrà diventerà successivamente famoso per i suoi paesaggi urbani ma già in quest’opera rappresenta il rapporto fra l’essere umano e la città, le piazze e i loro misteri. Dalla visione pulsante e caotica della città futurista si passa così ad una rappresentazione sospesa e silente di quella metafisica dove il Carabiniere inserito nel quadro restituisce il senso di sicurezza che la solitudine sembra avere cancellato.
Nell’anno in cui la Bandiera dell’Arma è stata decorata della medaglia d’oro ai Benemeriti della cultura e dell’arte, in cui nuove iniziative proiettano sempre più questa nicchia d’eccellenza a difesa della civiltà italiana in un contesto internazionale, il Calendario storico rende omaggio all’Arma rivisitando alcuni capolavori di sommi rappresentanti della pittura italiana ed europea che hanno preceduto, accompagnato e immediatamente seguito il periodo delle immani tragedie delle due guerre mondiali, in un percorso immaginario lungo gli oltre duecento anni di storia dell’Arma.