Vincent van Gogh, l’ansioso artista dei Paesi Bassi, tentò di trovare la pace dell’anima nel solleone del mezzogiorno francese.
La pace non la trovò ma vi scoprì l’incanto dei colori e la bonarietà delle genti che erano ben meno angosciate di quelle che aveva conosciuto nelle miniere del Belgio, quelle dove aveva vissuto inizialmente come predicatore prima di darsi esclusivamente alla pittura. Dal 1888 Van Gogh è ad Arles dove si mette a dipingere con entusiasmo, paesaggi, campi, luce.
E si prende d’amicizia con un personaggio centrale della vita locale, il postino Joseph Roulin, che ritrae quasi con ossessione, lui e poi la moglie e i figli. La pacatezza di quell’uomo in uniforme che rappresenta lo Stato nel decentramento totale della provincia lo rassicura.
Nell’anno in cui la Bandiera dell’Arma è stata decorata della medaglia d’oro ai Benemeriti della cultura e dell’arte, in cui nuove iniziative proiettano sempre più questa nicchia d’eccellenza a difesa della civiltà italiana in un contesto internazionale, il Calendario storico rende omaggio all’Arma rivisitando alcuni capolavori di sommi rappresentanti della pittura italiana ed europea che hanno preceduto, accompagnato e immediatamente seguito il periodo delle immani tragedie delle due guerre mondiali, in un percorso immaginario lungo gli oltre duecento anni di storia dell’Arma.