Presentato il Calendario storico dei Carabinieri per l’anno 2015.
Quest’anno in onore del bicentenario dell’Arma è stato rinnovato nella sua veste grafica.
Il tema a cui si ispira il calendario è la famiglia: la grande e numerosa famiglia dell’Arma.
Attraverso immagini di vita al di fuori del servizio e lettere scritte dai Carabinieri ai familiari, il calendario è dedicato a coloro che condividono in silenzio sacrifici e soddisfazioni dei militari dell’Arma.
Il Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri, Gen. C. A. Leonardo Gallitelli scrive nella
presentazione del calendario storico 2015:
Quella dell’Arma é una grande famiglia. Grande e numerosa.
Comprende i militari in servizio: uomini e donne che hanno scelto di essere a disposizione delle nostre Comunità.
Comprende i tanti che, non più in servizio, continuano con entusiasmo nel loro impegno sociale, vivificando le molte attività benefiche e di protezione civile dell’Associazione Nazionale.
Una famiglia che vede genitori, coniugi, figli, condividere con il loro Carabiniere i sacrifici e le soddisfazioni di una vita certo non facile, ma estremamente bella e pulita, più spesso vissuta tra le mura della stessa caserma, in una pregnante comunione di servizio e affetti.
Questa l’essenziale ragione dell’immagine di una caserma in copertina. La caserma “Bergia” di Torino è la nostra prima sede, la prima casa del Carabiniere. Da allora, la caserma è un punto di riferimento: il luogo dove ognuno di noi inizia il suo cammino professionale, la casa che accoglie tutti coloro che scelgono e rispettano quotidianamente i Valori dell’essere Carabiniere, la casa che riceve anche le nostre famiglie.
Ed è a loro, ai nostri cari, che è dedicato il Calendario Storico di quest’anno. Perché nella famiglia è radicata la disponibilità a provvedere che il Carabiniere coltiva nella sua missione quotidiana, che si tratti di vigilare sulla sicurezza di un borgo del nostro Paese o di costruire la pace fuori dai confini nazionali, animato solo da inviolabile fedeltà ai principi di legalità, libertà e giustizia.
Un riconosciuto senso del dovere che è cifra distintiva del nostro agire e che trova da sempre piena e speculare rispondenza nell’ambito familiare, come attesta il quadro realizzato dalla giovane vincitrice del concorso nazionale di pittura indetto per il Bicentenario di Fondazione dell’Arma: sintesi artistica dell’abbraccio ideale e del passaggio del testimone tra le generazioni della stessa famiglia.
Con questo spirito abbiamo voluto leggere la storia dell’Istituzione, andando a scrutare l’aspetto più umano di alcuni Carabinieri. Dai loro manoscritti emerge chiaramente l’amore per la famiglia, cemento della coesione morale della più grande famiglia dell’Arma e alimento costante di quella straordinaria motivazione che ha scritto gloriose pagine di storia.
Quelle madri, quelle mogli e quei figli che hanno ricevuto quelle lettere non hanno solo trepidato per la sorte dei loro cari, ma hanno anche avvertito intimamente l’orgoglio di essere parte viva e pulsante di quella storia.
A quelle famiglie, alle nostre famiglie, va il nostro pensiero riconoscente.
A tutti noi, consapevoli custodi di questo immenso patrimonio etico, il compito di avviarci sui sentieri del terzo secolo di vita dell’Arma, al servizio della Patria e degli italiani.